Cosa è la devitalizzazione

Quando un dente viene colpito da un processo carioso, subisce lo scioglimento dello smalto ad opera degli acidi prodotti dai batteri.
Lo smalto rappresenta una protezione robusta che però, sotto l’azione costante di questi prodotti, cede e forma una cavità.
Superata la barriera dello smalto, le sostanze aggressive trovano la dentina che, a differenza dello smalto, viene degradata con maggior facilità. E’ a questo punto che il dente diviene sensibile agli sbalzi termici, agli zuccheri, agli acidi ecc…. Siamo comunque ancora in tempo per curare il dente con una otturazione.
Quando il processo carioso giunge in prossimità della polpa dentale iniziano i problemi. L’infiltrazione batterica e l’azione delle sostanze chimiche provocano l’infiammazione pulpare che generalmente si traduce nella classica “notte in bianco”, con dolore continuo e pulsante che si accentua da coricati.
E’ a questo punto necessario devitalizzare il dente.

La tecnica operativa prevede l’apertura della camera pulpare con la rimozione della polpa camerale. Tramite sottili strumenti in nichel-titanio si provvede quindi a rimuovere anche la polpa presente nelle radici, modellando al contempo il canale radicolare e preparandolo alla successiva chiusura. Durante tutte queste fasi vengono impiegati opportuni disinfettanti al fine di rendere sterile tutto lo spazio interno al dente.
Con la chiusura in guttaperca la cura canalare si può dire conclusa.
Rimane a questo punto la ricostruzione con particolari accorgimenti: un dente devitalizzato non ha più infatti la stessa resistenza di un dente vitale e richiede spesso l’applicazione di perni di rinforzo e corone protesiche.
E’ convinzione comune che un dente devitalizzato non possa più creare problemi, quasi diventasse immune da successivi processi cariosi. Nulla di più sbagliato ! Anche un dente devitalizzato si può nuovamente cariare. Unica differenza è la mancanza di sintomatologia in quanto la polpa (e quindi le fibre nervose che trasmettono il dolore) è stata rimossa.

Endodonzia con Strumenti Rotanti

Da anni utilizziamo strumenti rotanti al Ni Ti con metodica di otturazione dei canali con guttaperca calda, rivelatore elettronico d’apice e RX digitale. Il tutto isolando il campo operatorio con diga di gomma, presidio indispensabile per un buon risultato.

I nostri strumenti rotanti permettono di sagomare anche i canali molto stretti e curvi, il rispetto dell’anatomia originale del canale radicolare è notevolmente maggiore. La sicurezza dello strumento e del paziente è essenziale per una endodonzia di successo. La tecnologia contenuti in questi innovativi strumenti conferisce un movimento rotatorio generando uno spazio più ampio per la raccolta dei detriti e un ottimale tracciatura del canale.